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      Il quale Alfonso, che dopo la perdita della Stellata si era con lo esercito ridotto al Bondino, impediva si gittasse, con artiglierie piantate in su una punta donde facilmente si batteva quel luogo; e scorreva oltre a questo il fiume del Po con due galee. Le quali presto si ritirorono, perché l'armata viniziana, impedita da principio di entrare nel Po perché le bocche del fiume erano guardate per ordine del duca, venuta per l'Adice contr'acqua vi entrò: in modo che dalle due armate de' viniziani era infestato gravemente il paese di Ferrara. Ma cessò presto questa molestia, perché il duca uscito di Ferrara assaltò quella che, entrata per Primaro, si era condotta a Adria con due galee due fuste e molte barche minori; e rottala senza difficoltà si voltò a quella che non avendo se non fuste e legni minori, entrata per le Fornaci, era venuta alla Pulisella. La quale, volendo per uno rivo vicino ridursi nello Adice, fu impedita di entrarvi per la bassezza dell'acque; donde assaltata e battuta dall'artiglierie degli inimici, la gente che vi era non potendo difenderla l'abbandonò, attendendo a salvare sé e l'artiglierie.
      In questi movimenti dell'armi temporali cominciavano a risentirsi da ogni parte l'armi spirituali. Perché il pontefice avea sottoposti publicamente alle censure Alfonso da Esti e insieme tutti quegli che si erano mossi o moveano in aiuto suo, e nominatamente Ciamonte e tutti i principali dell'esercito franzese: e in Francia la congregazione de' prelati, trasferita da Orliens a Torsi, aveva, benché piú per non si opporre alla volontà del re, che molte volte intervenne con loro, che per propria volontà o giudicio, consentito a molti articoli proposti contro al pontefice; modificato solamente che, innanzi se gli levasse la obbedienza, si mandassino oratori a fargli noti gli articoli che aveva determinati il clero gallicano e ad ammunirlo che in futuro gli osservasse, e che in caso che dipoi contravenisse fusse citato al concilio; al quale si facesse instanza con gli altri príncipi che concorressino tutte le nazioni de' cristiani.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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