Pagina (961/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'autorità del re seguitando i Bentivogli, significavano al pontefice non volere essere contumaci o rebelli della Chiesa ma perseverare in quella subiezione nella quale aveva tanti anni continuato il padre loro: in segno di che, restituito il vescovo di Chiusi alla libertà, l'aveano, secondo l'uso antico, collocato nel palazzo come apostolico luogotenente.
      Partí adunque il Triulzio con l'esercito, e si accostò alla Mirandola per ricuperarla; con tutto che, per i prieghi di Giovanfrancesco Pico, vi fusse entrato Vitfrust sotto colore di tenerla in nome di Cesare, e protestato al Triulzio che essendo giurisdizione dello imperio si astenesse da offenderla. Il quale alla fine, conoscendo che l'autorità vana non bastava, se ne partí, ricevute da lui certe promesse, piú tosto apparenti per l'onore di Cesare che sostanziali; e il medesimo fece Giovanfrancesco, impetrato che fusse salvo l'avere e le persone: e il Triulzio, non avendo da fare altra espedizione, mandate cinquecento lancie e mille trecento fanti tedeschi, sotto il capitano Iacob, alla custodia di Verona, licenziò gli altri fanti, eccetto duemila cinquecento guasconi sotto Molard e Mongirone; i quali e le genti d'arme distribuí per le terre del ducato di Milano.
      Ma al desiderio e alla speranza del re non corrispondeva la disposizione del pontefice; il quale ripreso animo per la revocazione dell'esercito, rendendolo piú duro quel che pareva verisimile lo dovesse mollificare, essendo ancora a Rimini oppressato dalla podagra e in mezzo di tante angustie, proponeva, piú tosto come vincitore che vinto, per mezzo del medesimo scozzese, che per l'avvenire fusse per il ducato di Ferrara pagato il censo consueto innanzi alla diminuzione fatta per il pontefice Alessandro, che la Chiesa tenesse uno visdomino in Ferrara come prima tenevano i viniziani, e se gli cedessino Lugo e l'altre terre che Alfonso da Esti possedeva nella Romagna: le quali condizioni benché al re paressino molto gravi, nondimeno, tanto era il desiderio della pace col pontefice, fece rispondere essere contento di consentire a quasi tutte queste dimande, pure che vi intervenisse il consentimento di Cesare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Bentivogli Chiesa Chiusi Triulzio Mirandola Giovanfrancesco Pico Vitfrust Cesare Triulzio Cesare Giovanfrancesco Triulzio Iacob Verona Molard Mongirone Milano Rimini Ferrara Alessandro Chiesa Ferrara Lugo Alfonso Esti Romagna Cesare