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      Sollevato che fu dal pericolo della morte ritornò alle consuete fatiche e pensieri; continuando di trattare in un tempo medesimo la pace col re di Francia, e col re d'Aragona e col senato viniziano confederazione a offesa de' franzesi: e benché con la volontà molto piú inclinata alla guerra che alla pace, pure talvolta distraendolo molte ragioni ora in questa ora in quella sentenza. Inclinavanlo alla guerra, oltre all'odio inveterato contro al re di Francia e il non potere ottenere nella pace tutte le condizioni desiderava, le persuasioni contrarie del re d'Aragona, insospettito piú che mai che il re di Francia pacificato col pontefice non assaltasse, come prima n'avesse occasione, il regno di Napoli; e perché questi consigli avessino maggiore autorità avea, oltre alla prima armata passata sotto Pietro Navarra d'Affrica in Italia, mandata di nuovo un'altra armata di Spagna, in sulla quale si dicevano essere cinquecento uomini d'arme secento giannettari e tremila fanti; forze che aggiunte agli altri non erano, e per il numero e per il valore degli uomini, di piccola considerazione. E nondimeno il medesimo re, procedendo con le solite arti, dimostrava desiderare piú la guerra contro a' mori, né rimuoverlo da quella utilità o comodo proprio, né altro che la divozione avuta sempre alla sedia apostolica; ma che, non potendo solo sostentare i soldati suoi, gli era necessario l'aiuto del pontefice e del senato viniziano: alle quali cose perché piú facilmente coscendessino, le genti sue, che tutte erano discese nell'isola di Capri vicina a Napoli, dimostravano di apparecchiarsi per passare in Affrica.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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