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      Ed essere superfluo disputare a quale parte si dovessino piú aderire, perché niuno dubiterebbe doversi seguitare piú tosto l'antica amicizia (e dalla quale se la republica non era stata rimunerata o premiata era almeno stata piú volte difesa e conservata) che amicizie nuove, che sarebbono sempre infedeli sempre sospette. Diceva invano il gonfaloniere queste parole, impedendosi il voto suo sopra tutto per l'opposizione di coloro a' quali era molesto che il re di Francia riconoscesse dalle sue opere l'essergli congiunti i fiorentini. Nelle quali contenzioni, interrompendo l'una parte il parere dell'altra, né si deliberava il dichiararsi né totalmente lo stare neutrali; onde spesso nascevano consigli incerti e deliberazioni repugnanti a se medesime, senza riportarne grazia o merito appresso ad alcuno. Anzi, procedendo con queste incertitudini, mandorono, con dispiacere grande del re di Francia, al re d'Aragona imbasciadore Francesco Guicciardini, quello che scrisse questa istoria, dottore di legge, ancora tanto giovane che per l'età era, secondo le leggi della patria, inabile a esercitare qualunque magistrato; e nondimeno non gli dettono commissioni tali che alleggierissino in parte alcuna la mala volontà de' confederati.
     
      Lib.10, cap.9
     
      La bastia del Genivolo è presa da' fanti spagnuoli e ben presto ripresa dal duca di Ferrara. L'esercito ispano pontificio sotto Bologna. Discussioni e varietà di pareri nell'esercito. Assalto a Bologna; miracoloso effetto della mina posta alla cappella del Baracane.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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