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      Ma confermò non poco gli animi loro il procedere lentissimo degli inimici; i quali stettono nove dí oziosi intorno alle mura innanzi tentassino cosa alcuna, eccetto che cominciorono, con due sagri e due colubrine piantate al monasterio di San Michele, a tirare a caso e senza mira certa nella città per offendere gli uomini e le case, ma presto se ne astennono conoscendo per l'esperienza non si offendere con questi colpi gli inimici, né farsi altro effetto che consumare le munizioni inutilmente. Cagione di tanta tardità fu l'avere, il dí che s'accamporono, avuto notizia che Fois venuto al Finale raccoglieva da ogni parte le genti; e pareva verisimile quel che divulgava la fama che, per considerare quanto nocesse alle cose del re e quanta riputazione gli diminuisse il lasciare perdere una città tanto opportuna, avesse a esporsi a ogni pericolo per conservarla: onde veniva quasi necessariamente in discussione non solamente da qual parte si potessino piú facilmente, e con maggiore speranza di espugnarla, piantare l'artiglierie ma ancora come si potesse vietare che non vi entrasse il soccorso de' franzesi. Perciò, fu nella prima consulta deliberato che Fabbrizio Colonna, proveduto prima di vettovaglie, passando dall'altra parte della terra, alloggiasse in sul poggio situato sotto Santa Maria del Monte, dal qual luogo potrebbe facilmente opporsi a quegli che venissino per entrare in Bologna, né essere tanto distante dal resto dell'esercito che, sopravenendogli pericolo alcuno, non potesse a tempo essere soccorso; e che nel tempo medesimo si cominciasse, dalla parte dove erano alloggiati o in luogo poco distante, a battere la terra: allegando gli autori di questo parere, non essere da credere che, dependendo la conservazione di tutto quello che i franzesi tenevano in Italia dalla conservazione dell'esercito, Fois tentasse cosa nell'esecuzione della quale fusse potuto essere costretto a combattere; né medesimamente che avesse in animo, quando bene conoscesse poterlo fare sicuramente, di impiegarsi con tutto l'esercito in Bologna, e cosí privarsi della facoltà di soccorrere, se fusse di bisogno, lo stato di Milano, non sicuro interamente da' movimenti de' svizzeri ma con maggiore sospetto di essere assaltato dall'esercito viniziano; il quale, venuto a' confini del veronese, minacciava d'assaltare Brescia.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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