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      Congiunsesi con lui, già vicino a' confini, il cardinale; il quale, non avendo gli spagnuoli artiglierie da battere le muraglie, aveva fatto muovere da Bologna [due] cannoni; e a lui erano venuti Franciotto Orsino e i Vitelli condottieri della Chiesa ma senza le compagnie loro, perché e a loro e agli altri soldati della Chiesa l'aveva vietato il duca di Urbino: il quale, con tutto che nella corte sua fusse stato nutrito qualche anno Giuliano de' Medici e che sempre avesse fatto professione di desiderare la grandezza loro, aveva negato, quale si fusse la cagione, di accomodargli d'artiglierie e di aiuto alcuno de' soldati e sudditi suoi, e non ostante che il pontefice a lui e a' sudditi delle terre vicine della Chiesa avesse con ampli brevi comandato il contrario.
      Al viceré, subito che fu entrato nel dominio fiorentino, venne uno imbasciadore della republica; il quale dimostrando l'osservanza avuta sempre al re d'Aragona, quali fussino state l'azioni loro nella prossima guerra, e quel che il suo re potesse sperare da quella città ricevendola nella sua amicizia, lo pregò che innanzi procedesse piú oltre significasse quello che ricercava da' fiorentini, perché alle dimande convenienti e che fussino secondo le forze loro gli sarebbe liberalmente corrisposto. Rispose: non essere la sua venuta deliberata solamente dal re cattolico ma da tutti i confederati, per la sicurtà comune d'Italia; conciossiaché, mentre che il gonfaloniere stava in quella amministrazione, niuna sicurtà si poteva avere che in qualunque occasione non seguitassino il re di Francia.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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