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      Sentí di questa elezione quasi tutta la cristianità grandissimo piacere, persuadendosi universalmente gli uomini che avesse a essere rarissimo pontefice, per la chiara memoria del valore paterno e per la fama, che risonava per tutto, della sua liberalità e benignità; stimato casto e di integerrimi costumi; e sperandosi che a esempio del padre avesse a essere amatore de' letterati e di tutti gl'ingegni illustri: la quale espettazione accresceva l'essere stata fatta l'elezione candidamente, senza simonia o sospetto di macula alcuna. E pareva già che Iddio cominciasse ad approvare questo pontificato, perché il quarto dí dalla elezione vennono in sua potestà i cardinali privati di Santa Croce e di San Severino. I quali, intesa la morte di Giulio, andavano per mare a Roma, accompagnati da... Solier imbasciadori del re di Francia; ma intesa nel porto di Livorno, ove erano sorti, essere eletto il cardinale de' Medici in nuovo pontefice, confidatisi nella sua benignità, e specialmente Sanseverino nella amicizia stretta che aveva avuto seco e col fratello, impetrato salvocondotto, dal capitano di Livorno, il quale non si stendeva oltre a' limiti della sua giurisdizione, discesono in terra, e dipoi, non ricercata altra sicurezza, spontaneamente andorno a Pisa: nella quale città raccolti onoratamente, e dipoi condotti a Firenze, erano onestamente custoditi, di maniera che non aveano facoltà di partirsi: cosí desiderando il pontefice. Il quale, mandato il vescovo d'Orvieto, gli confortò con parole molto benigne che, per sicurtà loro e per pace della Chiesa, soprasedessino in Firenze insino a tanto si determinasse in che modo avessino a andare a Roma; e che, essendo stati privati giuridicamente e confermata la privazione nel concilio lateranense, non andassino piú in abito di cardinali, perché facendo segni d'umiliarsi, faciliterebbono a lui il ridurre, secondo che aveva in animo di fare, in porto le cose loro.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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