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      Ma essendosi divisi i tedeschi, una parte prese Feltro e correva per tutto il paese circostante; ma i viniziani, che avevano occupati tutti i passi, ne assaltorono una parte a Bassano, dove erano improvisti, ed essendo di numero minore gli messeno in fuga, ammazzati trecento fanti, di cinquecento che erano, e presi molti soldati e capitani. L'altra parte de' tedeschi era andata a campo a Osopio, situato in cima d'uno aspro monte; dove, poi che ebbeno battuta la rocca con l'artiglieria e dato piú assalti invano, si ridusseno a speranza di averla per assedio, confidatisi nello essere dentro carestia d'acqua: ma avendo a questa proveduto il beneficio celeste, perché in quegli dí furono spesse e grosse pioggie, ricominciorono di nuovo a dare la battaglia, [ma invano]; tanto che disperatisi e degli assalti e dell'assedio si levorono da campo.
      Erano molestissime al pontefice queste cose, ma gli era molesto molto piú non trovare mezzo di concordia che sodisfacesse all'una parte e all'altra. Perché dalla spessa variazione delle cose, variandosi secondo i progressi di quelle le speranze, era proceduto che quando Cesare aveva consentito di lasciare Vicenza, ritenendosi Verona, i viniziani avevano recusato se non erano reintegrati di Verona; ora che i viniziani, sbattuti da tante percosse, si contentavano d'avere Vicenza sola, Cesare non contento di Verona voleva anche Vicenza. Dalle quali difficoltà stracco il pontefice, e presupponendo che la dichiarazione sua non sarebbe accettata, ma per mostrare che per lui non mancasse, pronunziò la pace tra loro, con questo: che subito da ogni parte si posassino le armi, riservandosi la facoltà di dichiarare infra uno anno le condizioni della pace, nella quale e nella sospensione delle armi fusse compreso il re cattolico: che Cesare deponesse Vicenza in sua mano e quanto egli e gli spagnuoli possedevano nel padovano e nel trevigiano, e i viniziani deponessino Crema; l'altre cose ciascuno insino alla dichiarazione possedesse secondo possedeva.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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