Pagina (1210/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E accadevano spesso in Friuli queste variazioni per la vicinità de' tedeschi, i quali non si servivano in quel paese se non di genti comandate; le quali, poi che avevano corso e predato o sentendo la venuta delle genti viniziane, con le quali si congiugnevano molti del paese, si ritiravano presto alle loro case, ritornandovi dipoi secondo l'occasione. Mandoronvi i viniziani gente di nuovo, per il che il viceré ordinò che Alarcone, uno de' capitani spagnuoli che erano alloggiati tra Esti, Montagnana e Cologna, andasse con dugento uomini d'arme cento cavalli leggieri e cinquecento fanti nel Friuli; ma, inteso per il cammino che nel paese era stata fatta tregua per fare la vendemmia, se ne tornò al primo alloggiamento.
     
     
      Lib.12, cap.6
     
      Persistenza dell'avversione degli svizzeri al re di Francia e sospetti del re verso il pontefice. Sdegno del re d'Inghilterra contro il re d'Aragona per la convenzione conclusa col re di Francia. Pace fra il re d'Inghilterra e il re di Francia. Convenzione del pontefice con Massimiliano Cesare e col re d'Aragona; altra convenzione col re di Francia.
     
      Cosí procedendo le guerre di Italia lentamente, non si intermettevano le pratiche della pace e degli accordi. Perché il re, non privato al tutto di speranza che i svizzeri consentissino di ricevere ricompenso di danari in cambio della cessione delle ragioni, sollecitava appresso a loro questo effetto con molta instanza; dal quale era la moltitudine tanto aliena che, avendo, quando fuggirono gli statichi, costretto con minaccie il governatore di Ginevra a dare loro prigione il presidente di Granopoli, mandato dal re in quella città per trattare con loro, lo esaminavano con molti tormenti per intendere se alcuno della loro nazione ricevesse piú pensione o avesse intelligenza occulta col re di Francia: non bastando né umanità né giustificazione alcuna a reprimere la loro barbara crudeltà. Né era senza sospetto il re che anche il pontefice, che per la diversità de' fini suoi era costretto navigare con grandissima circospezione fra tanti scogli, non procurasse secretamente che i svizzeri non convenissino seco senza intervento suo, non per incitargli a rompere la guerra, che da questo continuamente gli sconfortava, ma perché o restassino fermi nello accordo di Digiuno, o per paura che con questo principio non si separassino da lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Friuli Alarcone Esti Montagnana Cologna Friuli Francia Inghilterra Aragona Francia Inghilterra Francia Massimiliano Cesare Aragona Francia Italia Ginevra Granopoli Francia Digiuno