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      Capitano, come ciascuno confessava, di grande ardire ed esecutore con somma celerità delle cose deliberate, ma che molte volte, o per sua mala fortuna o, come molti dicevano, per essere di consiglio precipitoso, fu superato dagli inimici: anzi, forse, dove fu principale degli eserciti non ottenne mai vittoria alcuna.
      Per la morte dell'Alviano, il re, ricercato da' viniziani, concedette a governo dello esercito loro il Triulzio; desiderato per la sua perizia e riputazione nella disciplina militare e perché, per la inclinazione comune della fazione guelfa, era sempre stato intratenimento e benivolenza tra lui e quella republica. Il quale mentre che andava allo esercito, le genti de viniziani espugnorono Peschiera; ma innanzi l'espugnassino roppono alcuni cavalli e trecento fanti spagnuoli che andavano per soccorrerla, e di poi ricuperorno Asola e Lunà, abbandonate dal marchese di Mantova.
      Alla venuta del Triulzio si pose, per gli stimoli del senato, il campo a Brescia; avvenga che l'espugnazione senza l'esercito franzese paresse molto difficile, perché la terra era forte e dentro mille fanti tra tedeschi e spagnuoli, stati costretti a partirsi numero grandissimo de' guelfi e imminente già la vernata, e il tempo dimostrarsi molto sottoposto alle pioggie. Né ingannò l'evento della cosa il giudicio del capitano: perché avendo cominciato a battere le mura con le artiglierie, piantate in sul fosso dalla parte onde esce la Garzetta, quegli di dentro che spesso uscivano fuora, spinti una volta mille cinquecento fanti tra tedeschi e spagnuoli ad assaltare la guardia della artiglieria, alla quale erano deputati cento uomini d'arme e seimila fanti, e battendogli anche con la scoppietteria, distesa per questo in su le mura della terra, gli messeno facilmente tutti in fuga, ancora che Giampaolo Manfrone con trenta uomini d'arme sostenesse alquanto lo impeto loro; ammazzorono circa dugento fanti, abbruciorno la polvere e condusseno in Brescia dieci pezzi d'artiglieria.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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