Pagina (1350/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il re di Spagna prende possesso dei suoi stati; i veneziani riconfermano la lega difensiva col re di Francia.
     
      Ma in questo tempo Francesco Maria, poiché per la ritirata, anzi piú presto fuga, degli inimici non aveva avuto facoltà di combattere, avendo l'esercito molto potente, perché alla fama del non avere resistenza nella campagna concorrevano continuamente nuovi soldati, tirati dalla speranza delle prede, entrò nella Marca; dove Fabriano e molte altre terre si composono con lui, ricomperando con danari il pericolo del sacco e delle rapine de' loro contadi. Saccheggionne alcune altre, tra le quali Iesi, mentre trattava di comporsi; e dipoi accostatosi ad Ancona, alla difesa della quale città il legato aveva mandato gente, vi stette fermo intorno piú dí, con detrimento grande, per la perdita del tempo, delle cose sue, non combattendo ma trattando di accordarsi con gli anconitani: i quali finalmente, per non perdere le ricolte già mature, gli pagorono ottomila ducati, non deviando in altro dalla ubbidienza solita della Chiesa. Assaltò dipoi la città di Osimo poco felicemente. Messe finalmente il campo alla terra di Corinaldo, dove erano dugento fanti forestieri; da' quali e dagli uomini della terra fu difesa sí francamente che, statovi intorno ventidue dí, alla fine, disperato di pigliarla, si levò: con grande diminuzione del terrore di quello esercito, che non avesse espugnato terra alcuna di quelle che avevano recusato di comporsi; il che non procedeva né dalla imperizia de' capitani né dalla ignavia de' soldati, ma perché non avevano artiglierie se non piccolissima quantità, e piccoli pezzi e quasi senza munizione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Spagna Francia Francesco Maria Marca Fabriano Iesi Ancona Chiesa Osimo Corinaldo