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      ípi si rappresentano molto spaventose si vadino di giorno in giorno in modo diminuendo e cancellando che, non sopravenendo nuovi accidenti che rinfreschino il terrore, se ne rendino in progresso di non molto tempo gli uomini quasi sicuri. La quale negligenza alle cose publiche, e affezione immoderata alle particolari, confermò piú la morte che succedette, non molto poi, di Salim: il quale, avendo per lunga infermità sospesi gli apparati della guerra, consumato finalmente da quella, passò all'altra vita, lasciato tanto imperio a Solimanno suo figliuolo; giovane di età ma riputato di ingegno piú mansueto e di animo, benché gli effetti dimostrorono poi altrimenti, non acceso alla guerra.
     
      Lib.13, cap.10
     
      Manifestazioni di cordialità fra il pontefice e il re di Francia. Proroga della tregua dei veneziani con Cesare. Lega e parentado fra i re di Francia e d'Inghilterra. Conferma della pace fra i re di Francia e di Spagna. Morte di Gianiacopo da Triulzi; giudizio dell'autore.
     
      Nel quale tempo tra il pontefice e il re di Francia si dimostrava grandissima congiunzione. Perché il re dette per moglie a Lorenzo suo nipote la damigella di Bologna, nata di sangue molto nobile, e con entrata di scudi diecimila, parte donatagli dal re parte appartenentegli del patrimonio suo; ed essendo nato al re uno figliuolo maschio, richiese il pontefice che lo facesse tenere al battesimo in nome suo. Per la quale cagione Lorenzo, che si ordinava per andare a sposare la nuova moglie, accelerando l'andata, si condusse in poste; dove fu molto carezzato e onorato dal re; al quale egli dimostrando di darsi tutto, e promettendo di seguitare in ogni caso la sua fortuna, acquistò molto della sua grazia.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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