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      Ma l'essere assaltato il regno proprio di Castiglia dal re di Francia commosse in modo gli animi de' popoli, i quali senza dispiacere avevano tollerata la perdita del regno di Navarra, benché diventato per la unione fatta dal re cattolico membro de' regni loro, che, parte per questa cagione parte per qualche prospero successo che aveva avuto l'esercito cesareo, tutto il reame di Spagna, deposte piú facilmente le contenzioni tra loro medesimi, ritornò all'obbedienza del suo re.
      Alla prosperità del re di Francia, per la vittoria cosí facile del reame di Navarra, si aggiunse, se avesse saputo usare la occasione, maggiore successo; perché i svizzeri, appresso a' quali erano gli imbasciadori suoi e di Cesare, sforzandosi ciascuno di essi di congiugnersi con loro, rifiutata, contro la opinione di molti e contro la intenzione che avevano data, l'amicizia di Cesare, abbracciorono la congiunzione col re di Francia, obligandosi a concedere agli stipendi suoi quanti fanti volesse, a qualunque impresa, e di non ne concedere ad alcuno altro per usargli a offesa di quello re.
      Restava la esecuzione della capitolazione fatta a Roma tra il pontefice e lui: della quale essendogli ricercata la ratificazione, cominciò a stare sospeso, essendogli messo sospetto da molti che, atteso la duplicità del pontefice e l'odio che, assunto al pontificato, gli aveva continuamente dimostrato, era da dubitare di qualche fraude. Non essere verisimile che il pontefice desiderasse che in lui o ne' figliuoli pervenisse il reame di Napoli, perché avendo quello regno e il ducato di Milano temerebbe troppo la sua potenza: per certo, tanta benivolenza scopertasi cosí di subito non essere senza misterio.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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