Pagina (1415/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Conciossiaché, essendo state le genti d'arme, che ordinariamente stavano a guardia di quello stato, male pagate per i disordini del re, che era stato, parte per necessità parte per volontà, aggravato da soperchie spese, erano vivute con molta licenza; né i governatori regi, presa audacia dalla negligenza del re, amministravano quella giustizia che era solita ad amministrarsi nel tempo del re morto: il quale, affezionatissimo al ducato di Milano, aveva sempre tenuto cura particolare degli interessi suoi. Premevagli, oltre a questo, che nelle case proprie erano costretti, secondo l'uso di Francia, alloggiare continuamente gli ufficiali e i soldati franzesi; il che se bene non fusse con loro spesa, nondimeno, essendo cosa perpetua, era di somma incomodità e molestia: e avvenga che questo peso medesimo sostenessino al tempo del re passato, il quale, scusando con l'esempio della città di Parigi, non aveva mai voluto concederne grazia a' milanesi, nondimeno, accompagnato da' mali già detti, pareva al presente piú grave. E si aggiugneva la natura de' popoli desiderosi di cose nuove, e la inclinazione sí ardente, che hanno gli uomini, a liberarsi dalle molestie presenti che non considerano quel che succederà per l'avvenire.
      La fama della guerra deliberata dal pontefice e da Cesare, con apparecchi tanto potenti, pervenuta agli orecchi del re di Francia lo costrinse a pensare di difendere, con non manco potenti provisioni, il ducato di Milano; delle quali la prima espedizione fu che Lautrech, andato per faccende particolari alla corte, ritornasse subito a Milano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Milano Francia Parigi Cesare Francia Milano Lautrech Milano