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      Altri allegavano la città essere bene fortificata, avere difensori a sufficienza, i fanti che erano fuggiti essere tutti inutili e vili, esservi rimasti i fanti piú utili ed esperti alla guerra, tante lancie franzesi, disposti tutti a difendersi valorosamente; perché non altrimenti vi si sarebbe rinchiuso lo Scudo, Federico da Bozzole e tanti altri capitani. Sapersi, per essere mutati in breve spazio di tempo i modi della milizia e l'arti del difendere, quanto fusse divenuta difficile la espugnazione delle terre; e doversi diligentemente avvertire che, se la prima impresa che si tentasse non si ottenesse, in che grado resterebbe la reputazione di quello esercito. Presupporsi per ciascuno essere necessario piantare intorno a Parma le artiglierie in due luoghi diversi, ma dove essere in campo l'artiglierie e gli altri provedimenti a sufficienza? né si potere condurne se non dopo spazio di qualche dí; il quale indugio, oltre che se ne erano consumati pure troppi, dare tempo che con Lautrech, che di dí in dí s'aspettava a Cremona, si unissino le genti de' viniziani, maggiore numero di svizzeri, perché già ne era venuta una parte, e i fanti venturieri che si aspettavano di Francia; i quali tutti si sentiva che già s'appropinquavano. Che sarebbe se, impegnato l'esercito intorno a Parma, egli si accostasse in qualche luogo vicino, donde non si lasciando sforzare a combattere travagliasse le scorte del saccomanno e le vettovaglie che giornalmente si conducevano da Reggio? le quali già dalle genti che erano in Parma ricevevano continua molestia.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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