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      Ma questo non fu mandato a esecuzione, perché da quella parte era, a capo del fosso che circonda le mura, uno argine sí alto che se prima non si spianava o non si apriva (cosa da non si potere fare in tempo sí breve) impediva che l'artiglierie potessino percuotere la muraglia. Non resisteva il muro, per essere vecchio e molto debole, alla artiglieria, la quale avendo già fatte due rotture di muro assai patenti, si ragionava tra i capitani dare il dí medesimo, benché non con ferma risoluzione, la battaglia. Ma avendo il marchese, che insieme co' fanti spagnuoli aveva tutta la cura della batteria, mandato certi fanti ad affacciarsi alla rottura per vedere, se si poteva, come stessino dentro i ripari, quegli, come furono in sul muro rotto, cominciorono con alta voce a gridare che l'esercito si accostasse per entrare dentro, donde i fanti spagnuoli e italiani corsono tumultuosamente senza ordine alcuno alla muraglia; alla quale appresentatisi e già cominciando a volere salire in sul muro rotto, i capitani, corsi al romore, considerando che uno assalto, anzi tumulto, debole e disordinato non poteva partorire frutto alcuno, gli feciono ritirare: il quale accidente o raffreddò il pensiero o dette scusa di non dare, il dí, ordinatamente la battaglia. Seguitossi il dí seguente a battere il muro rimasto intero in mezzo delle due rotture, e uno fianco fatto in su la torre della porta dal lato di dentro. Ma divulgandosi per l'esercito che per i ripari grandi fatti da' franzesi sarebbe molto difficile con semplice assalto di espugnarla, mandorono i capitani due fanti di ciascheduna lingua ad affacciarsi alla rottura del muro; i quali, o occupati da troppo timore o da poca diligenza, o forse (come alcuni dubitorono) subornati da altri, riferirono restare dal muro battuto alla terra altezza di piú di cinque braccia, essere fatto dentro uno fosso profondo, e tali gli altri ripari che i capitani, diffidandosi di poterla espugnare altrimenti, determinorono che si facessino mine allato al muro rotto, che si tagliasse il muro contiguo con gli scarpelli e co' picconi, per riempiere con quelle rovine il fosso che si diceva essere fatto di dentro e fare piú facile l'entrata: le quali opere come fussino condotte alla perfezione, che, aggiunti all'arti


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094