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      Questioni fra fanti italiani e spagnuoli; fazione fra Giovanni de' Medici e gli stradiotti. Spostamenti degli eserciti nemici. Rotta delle genti del duca di Ferrara al Finale.
     
      Passò l'esercito, il primo dí d'ottobre, di là dal Po e andò ad alloggiare a Casalmaggiore, avendo consumato nel passare non solamente tutto il dí ma non piccola parte della notte seguente, per la moltitudine inestimabile della turba inutile e degli impedimenti; rimanendo ingannato in questo non mediocremente il giudicio de' capitani, che si erano persuasi dovere essere passati tutti a mezzo 'l dí: donde, per la stracchezza degli ultimi e per le tenebre della notte, si fermorno la notte, disperse tra 'l Po e Casalmaggiore, una parte delle artiglierie molte munizioni e moltissimi soldati, esposte preda agli assalti di qualunque piccolo numero degli inimici. Anzi non si dubita che se Lautrech, il quale, raccolti tutti i svizzeri, venne ad alloggiare a Colornio il dí medesimo che gli avversari alloggiorno a Bresselle, fusse, quel dí che essi passorno, passato per il suo ponte a Casalmaggiore distante tre miglia da Colornio, o veramente avesse a mezzodí assaltata quella parte dell'esercito che ancora non era passata (sono Bresselle e Colornio distanti sei miglia), arebbe avuta qualche preclara occasione. Ma nelle guerre si perdono infinite occasioni perché a' capitani non sono sempre noti i disordini e le difficoltà degli inimici.
      A Casalmaggiore pervenne, la notte medesima, il cardinale de' Medici, mandato dal pontefice legato dell'esercito.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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