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      Non avere egli in Parma moglie figliuoli o facoltà alcuna, che avesse a dubitare che, avendo a ritornare sotto il dominio de' franzesi, avessino a restare sottoposti alla libidine insolenza e rapine loro: però, non toccando a lui né sperare utilità se Parma si difendesse né temere, se la si arrendesse, de' mali che avevano provati sotto il giogo acerbo de' franzesi, e avendo, se la si perdeva per forza, sottoposta la persona a medesimi pericoli che l'avevano sottoposta gli altri, potevano essere certi che lo stare suo costante non procedeva da altro che da conoscere manifestamente, quegli di fuora, non avendo artiglierie grosse, come era certo non avevano, non essere bastanti a sforzarla; di che se dubitasse, non contradirebbe, per il desiderio che, come tutti gli altri uomini, aveva della salute propria, allo accordo, massime che essendo la sedia vacante, egli non si trovando in Parma con tanta gente che potesse opporsi alla volontà del popolo, non gli potrebbe di questa loro deliberazione resultare imputazione o carico alcuno. Colle quali ragioni, parte parlando separatamente con molti di loro, parte disputando con tutti insieme, parte togliendo loro tempo con lo andare intorno alla muraglia e fare altre provisioni, gli aveva intratenuti tutta la notte; perché aveva compreso che, benché desiderassino ardentemente di accordarsi non per altra cagione che per timore estremo che avevano di non essere sforzati e saccheggiati, nondimeno gli raffrenava il conoscere che, accordandosi senza il consentimento suo, non potevano fuggire nota di essere ribelli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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