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      Entrorno nondimeno nella Provenza; la Palissa la Foglietta Renzo da Ceri e Federigo da Bozzole, capitani del re, perché non aveano forze sufficienti a opporsi si andavano continuamente ritirando. Una parte, camminando allato al mare, spugnò la torre imminente al porto di Tolone, dalla quale furno condotti all'esercito due cannoni. Arrendessi Asais, città, per la sua degnità e perché vi risiede il parlamento, principale della Provenza, e molte altre terre del paese. Desiderava il duca di Borbone che da Asais, discostandosi dal mare, si cercasse di passare il fiume del Rodano, per entrare piú nelle viscere dello stato del re di Francia, mentre che erano deboli le sue provisioni; perché le genti d'arme sue, avendo patito molto e maltrattate ne' pagamenti dal re, molto esausto di danari e che non aspettava che gli inimici di Lombardia passassino in Francia, erano ridotte in tale disordine che non si potevano cosí presto riordinare; e diffidando, come sempre, della virtú de' fanti del suo reame era necessitato aspettare, innanzi uscisse in campagna, la venuta di fanti svizzeri e tedeschi: nel quale spazio di tempo pensava Borbone di potere, passando il Rodano, fare qualche progresso importante. Ma altra fu la sentenza del marchese di Pescara e degli altri capitani spagnuoli; i quali per l'opportunità del mare desideravano, come sapevano essere la intenzione di Cesare, che si acquistasse Marsilia, porto opportunissimo a molestare con l'armate marittime la Francia e a passare di Spagna in Italia.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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