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      Apprensioni del duca dopo l'elezione di Clemente; timori di suoi accordi con Cesare.
     
      La casa da Esti, oltre ad avere tenuto lunghissimamente sotto titolo di vicari della Chiesa il dominio di Ferrara, aveva molto tempo posseduto Reggio e Modena con le investiture degli imperadori, non si facendo allora dubbio che quelle due città non fussino di giurisdizione imperiale; e le possedé pacificamente insino che Giulio secondo, suscitatore delle ragioni già morte della sedia apostolica e sotto pietoso titolo autore di molti mali, per ridurre totalmente Ferrara in dominio della Chiesa, roppe guerra al duca Alfonso: nella quale avendo avuto occasione di torgli Modena, la ritenne al principio per sé, come cosa che insieme con tutte l'altre terre insino al fiume del Po appartenesse alla sedia apostolica, per essere parte dello esarcato di Ravenna; ma poco poi, per timore de' franzesi, la dette a Massimiliano imperadore. Né per questo cessò la guerra contro ad Alfonso; ma avendogli, non molto poi, tolto ancora Reggio, si crede che se fusse vivuto piú lungamente arebbe preso Ferrara; inimico acerbissimo di Alfonso, sí per la pietà che e' pretendeva alla ambizione di volere ricuperare alla Chiesa ciò che si dicesse essere mai stato suo in tempo alcuno, come per lo sdegno che egli avesse seguitato piú presto l'amicizia franzese che la sua; e forse ancora per l'odio implacabile portato da lui alla memoria e alle reliquie di Alessandro sesto suo predecessore, Lucrezia figliuola del quale era maritata ad Alfonso ed eranne di questo matrimonio nati già parecchi figliuoli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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