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      iglieranno. Queste sono le vie per le quali sempre sono camminati i savi príncipi, e particolarmente quegli che vi hanno fondato tanta grandezza; i quali non hanno mai gittato via gli instrumenti del crescere né allentato, quando l'hanno avuto propizio, il favore della fortuna. Cosí dovete fare voi, al quale appartiene per giustizia quello che in qualcuno di loro poteva parere ambizione. Ricordatevi, Cesare, che voi siete principe e che è ufficio vostro di procedere per la via de' príncipi; e che nessuna ragione, o divina o umana, vi conforta a omettere l'opportunità di fare risorgere l'autorità usurpata e oppressa dello imperio, ma vi obliga solamente ad avere animo e intenzione di usarla rettamente. E ricordatevi sopra tutto quanto sia facile a perdere l'occasioni grandi e quanto sia difficile ad acquistarle; e però, mentre che si hanno, essere necessario di fare ogni opera per ritenerle né fondarsi in su la bontà o in su la prudenza de' vinti, poi che il mondo è pieno di imprudenza e di malignità, e giudicando che o dalla grandezza vostra o da nessuno altro mezzo si ha a difendere la religione cristiana, accrescerla quanto si può, non piú per interesse della autorità e gloria vostra che per servigio di Dio e per zelo del bene universale. -
      Impossibile sarebbe esprimere con quanto favore di tutto il consiglio fusse udito [il duca d'Alva], avendosi già ciascuno proposto nell'animo lo imperio di quasi tutti i cristiani: però, non fu alcuno degli altri che senza replica non confermasse la medesima sentenza; approvandola ancora Cesare, piú presto sotto specie di non volere discostarsi dal consiglio de' suoi che con dichiarare quale fusse per se stessa la sua inclinazione.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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