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      E però pareva pericolosissimo partito collegarsi a una guerra nella quale le provisioni potenti de' confederati potessino cosí nuocere come giovare. Combattevano il pontefice da ogni parte con queste ragioni gl'imbasciadori e agenti de' príncipi ma non manco i ministri suoi medesimi, perché la casa e il consiglio suo era diviso; de' quali ciascuno favoriva la propria inclinazione con tanto minore rispetto quanto era maggiore l'autorità che s'avevano arrogata con lui, ed egli insino a quel tempo assuefattosi a lasciarsi in grande parte portare da coloro che arebbono avuto a obbedire a' cenni suoi, né essere altro che ministri ed esecutori delle volontà e ordini del padrone. Per intelligenza di che, e di molte altre cose che occorsono, è necessario dichiarare piú da alto.
     
      Lib.16, cap.12
     
      Diversità dei caratteri di Leone decimo e di Giulio de' Medici; stima generale delle doti di Giulio e grande attesa per la sua elezione a pontefice; sua incertezza nel deliberare e nell'eseguire. Suoi consiglieri e loro modo d'agire. Il pontefice già deciso alla confederazione contro Cesare sospende gli accordi per la notizia dell'arrivo d'un ambasciatore cesareo.
     
      Lione, che portò primo grandezza ecclesiastica nella casa de' Medici, e con l'autorità del cardinalato sostenne tanto sé e quella famiglia, caduta di luogo eccelso in somma declinazione, che e' potetteno aspettare il ritorno della prospera fortuna, fu uomo di somma liberalità; se però si conviene questo nome a quello spendere eccessivo che passa ogni misura.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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