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      Nella quale deliberazione cruciavano l'animo del duca di Borbone molte difficoltà, e specialmente il timore che l'esercito, condotto in terra di Roma, o per necessità o per desiderio di rinfrescarsi, o incontrando in qualche difficoltà (come senza dubbio sarebbe incontrato se il pontefice non si fusse disarmato) non pigliasse per alloggiamento il regno di Napoli. Nel quale dí le genti de' viniziani passorono Po, senza la persona del duca d'Urbino (il quale benché quasi guarito era ancora a Gazzuolo) ma con intenzione di camminare presto. Alloggiò, il settimo dí, Borbone a San Giovanni in bolognese, donde mandò uno trombetto a Bologna, dove si erano ritirate le genti ecclesiastiche, a dimandare vettovaglie, dicendo volere andare al soccorso del reame; e il dí medesimo si unirono seco gli spagnuoli che erano in Carpi, consegnata quella terra al duca di Ferrara: e le genti de' viniziani erano in su la Secchia, risolute a non passare piú innanzi se prima non intendevano la partita di Borbone da San Giovanni. Al quale veniva vettovaglia di quello di Ferrara, ma avendola a pagare e non avendo quasi denari, alloggiavano, per mangiare il paese, molto larghi, e correvano per tutto predando uomini e bestie, donde traevano il modo di pagare le vettovaglie: in modo che si conosceva certissimo che se avessino avuto riscontro potente, o se l'esercito ecclesiastico, il quale era in Bologna e all'intorno, avesse potuto mettersi in uno alloggiamento vicino a loro, si sarebbeno gli imperiali ridotti presto in molte angustie; perché continuando di alloggiare cosí larghi sarebbeno stati con molto pericolo, e ristrignendosi non arebbeno avuto il modo a pagare le vettovaglie.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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