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      Le quali dimande essendo come impossibili sprezzate da tutti, lo esercito, il primo dí di giugno, molto diminuito di fanti, si ritirò a Monteruosi; non ostante che il papa, per favorirsene nelle pratiche dell'accordo, avesse fatto molta instanza che e' soprasedesse a levarsi: e la notte medesima, Piermaria Rosso e Alessandro Vitello con dugento cavalli leggieri passorono a Roma agli inimici.
     
      Lib.18, cap.10
     
      Accordi fra il Pontefice e gli imperiali; stretta sorveglianza del pontefice in Castel Sant'Angelo. Città che malgrado l'accordo rimangono alla devozione del pontefice; il duca di Ferrara occupa Modena, i veneziani Ravenna e Cervia, e Sigismondo Malatesta Rimini. Restaurazione del governo popolare in Firenze. Ragioni di odio dei fiorentini contro i Medici, e persecuzione ai loro fautori.
     
      Aveva il pontefice, sperando sempre poco del soccorso, e temendo alla vita propria da' Colonnesi e da' fanti tedeschi, mandato a Siena a chiamare il viceré, sperando, anche, da lui migliore condizione: il quale andò cupidamente, credendo essere capitano dell'esercito. Arrivato a Roma, dove passò con salvocondotto de' capitani dello esercito, veduto essere contro a sé mala disposizione de' fanti tedeschi e spagnuoli, i quali dopo la morte di Borbone avevano eletto per capitano generale il principe di Oranges, non ebbe ardire di fermarvisi; ma andando verso Napoli, incontrato nel cammino dal marchese del Guasto, don Ugo e Alarcone, vi ritornò per consiglio loro: e nondimeno, non essendo grato all'esercito, non ebbe piú autorità né nelle cose della guerra né nel trattato della concordia col pontefice.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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