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      E cominciò el duca a ristrignersi ed intendersi molto con viniziani e fare segni grandissimi di amore e benivolenzia, faccendo onori supremi agli imbasciadori loro, cedendo loro la precedenzia, di che a Roma ed in tutti e' luoghi di Italia avevano gli oratori loro avuto infinite volte questione, dando loro sussidi nella guerra avevano contro al turco; e cosí ebbono dalla città l'anno 1475 ducati quindicimila in dono per armarne galee.
      Al papa ed al re dispiacque assai questa lega; e però lui ed el duca di Urbino vennono personalmente a Roma, solo per pensare modi da interrompere questa unione; e feciono risoluzione che el vero modo fussi che el papa praticassi una lega generale di tutta Italia ne' modi si era fatto a tempo di Niccola e poi di Paolo, mostrando farlo per volere pensare alla difesa della religione contro al turco. E fu la opinione loro che e' viniziani l'avessino a accettare facilmente per trarre sussidi contro a' turchi, da' quali erano molto oppressati, e stando questo, se el duca ed e' fiorentini non ci volessino concorrere, sarebbe rotta la unione loro; concorrendoci col fare questa lega generale sarebbe dissolute la particulare.
      Fu cognosciuta da' signori collegati questa arte; e però, mandando imbasciadori unitamente a Roma con ordine non si separassino mai l'uno dall'altro, ma che intervenissino a ogni pratica ed audienzia o col papa o alcuno cardinale, communemente si rispondessi essere contenti di fare la lega generale con riservo nondimeno della particulare.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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