Pagina (41/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Fu el cardinale sostenuto molti dí per avere una sicurtà in mano, acciò che el papa non facessi villania a' mercatanti nostri erano in Roma; finalmente assicurata questa parte, fu licenziato e accompagnato onorevolmente. Fuggirono ser Stefano e Bernardo Bandini, che tutt'a dua avevono assaltato Lorenzo, e per piú sicurtà Bernardo ne andò in Turchia, donde l'anno seguente lo cavò Lorenzo, e condotto a Firenze fu impiccato. Fu preso Guglielmo e rispetto al parentado e prieghi della moglie sorella di Lorenzo, fu liberato e mandato a' confini. Furono presi Giovanni fratello di Guglielmo, Andrea, Niccolò e Galeotto fratelli di Renato, tutti innocenti, e furono confinati in perpetuo nelle carcere di Volterra. Fu confiscata la roba di tutti, levate le arme per la città, ordinato che alcuni rimasono di quella famiglia mutassino, massime nelle cose del palagio, el nome, fatto decreto che le figliuole e sorelle de' morti e confinati non si potessino per alcuno tempo maritare. El quale decreto fu parecchi anni poi levato via, e quegli incarcerati a Volterra furono confinati in perpetuo del territorio e cavati di carcere.
      Questo tumulto fu di pericolo assai a Lorenzo di perdere e lo stato e la vita, ma gli dette tanta riputazione ed utilità, che quello dí si può chiamare per lui felicissimo: morígli Giuliano suo fratello, col quale arebbe avuta a dividere la roba e lo stato messo in contesa; furongli levati via gloriosamente e coi braccio publico gli inimici sua e quanta ombra e sospetto aveva nella città; el popolo prese le arme per lui e, dubitando della vita, corse a casa gridando volere vederlo, e lui si fece alle finestre con grande gaudio di tutti, e finalmente in quello giorno lo ricognobbe padrone della città; fugli dato per privilegio dal publico potessi per sicurtà della sua vita menare quanti famigli armati voleva drieto, ed in effetto si insignorí in modo dello stato, che in futurum rimase liberamente ed interamente arbitro e quasi signore della città, e quella potenzia che insino a quello dí era stata in lui grande ma sospettosa, diventò grandissima e sicura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





Roma Stefano Bernardo Bandini Lorenzo Bernardo Turchia Lorenzo Firenze Guglielmo Lorenzo Giovanni Guglielmo Andrea Niccolò Galeotto Renato Volterra Volterra Lorenzo Giuliano