Pagina (42/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E questo è el fine delle divisione e discordie civile: lo esterminio di una parte, el capo dell'altra diventa signore della città, e' fautori ed aderenti sua, di compagni quasi sudditi, el popolo e lo universale ne rimane schiavo, vanne lo stato per eredità e spesse volte di uno savio viene in uno pazzo, che poi dà l'ultimo tuffo alla città.
     
     
     
      V
     
      GUERRA DI SISTO IV E DI FERDINANDO D'ARAGONACONTRO FIRENZE (1479).
     
      Di questa novità di Firenze e pericolo dello stato nacque alla città una guerra gravissima, perché el re Ferrando e papa Sisto, considerando quanta offesa avessino fatta a chi aveva el governo della città, e che mai piú vi potrebbe essere fede o amicizia, deliberorono apertamente e colla forza di fuora fare pruova di quello che aveano tentato occultamente e colle arme civile, e per dare qualche principio iuridico alla impresa loro, el papa escomunicò Lorenzo ed interdisse la città per avere impiccato lo arcivescovo di Pisa e sostenuto el cardinale di San Giorgio. Fu per parte della città risposto gagliardamente a questa ingiuria, mandando in publico lettere a tutti e' principi cristiani in giustificazione loro e carico del papa, facendo etiam consigliare a tutti e' primi dottori di Italia che de iure questo interdetto era nullo e non valeva. Finalmente venendosi dalle censure e guerra spirituale alle arme e guerra temporale, el papa e re, condotto per capitano, a spesa commune, Federigo duca di Urbino, e fatto intelligenzia co' sanesi', mandorono le gente loro per la via di Siena a' danni nostri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





Firenze Ferrando Sisto Lorenzo Pisa San Giorgio Italia Federigo Urbino Siena