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      Dette questa cosa alterazione grande alla città, per essere el Monte luogo di importanza per la qualità del castello e per la oportunità alle altre terre del paese; e però si fece risoluzione si soccorressi in ogni modo, e subito fu mandato in quella parte commessario messer Bongianni Gianfigliazzi, acciò che insieme col conte di Pitigliano disegnassino e' modi necessari e gli alloggiamenti oportuni a questo soccorso. Ed in questo mezzo si scrisse nel campo nostro (el quale, rimasto per la partita degli inimici superiore da quella banda, aveva fatte grande prede in sul sanese e presi alcuni luoghi di non molta importanza) che el capitano insieme con Iacopo Guicciardini, lasciate le gente bastavano per guardia del paese, si transferissino alla volta del Monte ed agli alloggiamenti che si disegnassino pel conte di Pitigliano e per messer Bongianni. Volsonsi a quella volta e doppo molte dispute e dispareri alloggiorono presso al campo inimico; dove sendo, si fece tregua per alcuni giorni. La quale fu accettata da' nostri, perché sendo nello autunno pareva loro utile ogni tempo si togliessi agli inimici, sendosi allo stremo dello anno; fu accettata da loro, perché, sendo la natura del duca di Urbino fare le cose sue piú sicuramente poteva, si volle fortificare da una banda donde dubitava potere essere offeso, e la quale però non era stata prevista da' nostri. Finalmente, spirata la triegua, gli uomini del Monte si dettono loro spontaneamente, benché da par loro si fussino potuti tenere alcuni dí, ed inoltre avessino la speranza propinqua del soccorso ed el tempo di natura da credere che el campo fussi necessitato a levarsene presto.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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