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      El quale ordine non si osservò interamente, perché a poco a poco per spezialità di chi era nell'ufficio e pe' mezzi e favori degli uomini che vi venivano vi si cominciò a introdurre molti casi civili, chamandogli, per qualche ragione indiretta, criminali, la qual cosa sendo molto trascorsa, parve a Lorenzo di correggerla, e però si fece una riforma che dichiarò e distinse molti casi, ne' quali gli otto non potessino cognoscere. E perché la fu ordinata da Gismondo dalla Stufa che allora si trovava degli otto fu chiamata la gismondina; e sendosi osservata per qualche uficio, gli otto che si trovorono in questo tempo, non piacendo loro, un dí subito sanza conferirne o con magistrati o con chi governava la città, la stracciorono ed arsono. La qual cosa parendo fussi un toccare lo stato avendolo fatto di loro propria autorità, e massime ne' tempi che correvano, dispiacque a chi reggeva, e subito furono cassi dello uficio e fatti altri in loro scambio. Né fu fatta loro altra punizione, perché si ritrasse non era stata malignità contro al governo, ma piú tosto leggerezza; ed essere stati messi su da' cancellieri dello uficio, a' quali piaceva vi si cognoscessi di ogni caso, perché si valevano piú; e si riconfermò la gismondina, benché oggi non si osservi, e quietossi la cosa.
      Gli inimici, preso el Monte, se ne andorno alle stanze; ed in Firenze, pensandosi all'anno sequente, si attese a pensare e' preparamenti per tempo nuovo, ed a questo effetto ristrignersi co' collegati, mostrando loro e' nostri pericoli e strignendogli a' soccorsi.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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