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      Levate le offese, messer Lodovico e messer Agostino da Campofregoso ci tolsono furtivamente Serezzana, e querelandosene la città al duca di Calavria e di Urbino che fussi stata tolta sotto la fede loro dagli uomini loro, dimostrorno averlo per male e fare ogni instanzia con lettere ed imbasciadori ci fussi restituita; il che non ebbe effetto, o per la ostinazione de' Fregosi, o perché egli operassino in fatto el contrario.
      La città in quel tempo si trovava molto inferma, e diminuita assai la virtú, sí per la lunga guerra, sí etiam perché assai avevano preso animo di sparlare del governo, e cercare novità e gridare che gli era bene che gli onori e le gravezze non si distribuissino a arbitrio di pochi, ma de' consigli. Nasceva questa audacia, perché molti facevano giudicio che el re avessi a tenere Lorenzo, dicendo che lui, disperato potere sostenere questo, si era gittato nelle braccia di quel re suo inimico temerariamente e sanza avere da lui fede o sicurtà alcuna; e se pure l'aveva avuta, che el re non la osserverebbe, sendo uomo sanza fede, come aveva mostro la esperienza passata nel conte Iacopo ed in altri. E multiplicando ogni dí questo omore nella città, non si poteva pensare a fare provedimenti alla guerra; e massime che molti delle casa dello stato, o perché dispiacessi loro el governo presente, o per credere che Lorenzo non avessi a tornare, cercavano cose nuove e volgevano credito a Girolamo Morelli; el quale, sendo di riputazione grandissima e forse cosí savio come altri che fussi nella città, avendo forse la medesima opinione di Lorenzo, era in qualche sospetto collo stato, nata forse non meno della autorità che egli aveva, che da alcuno suo sinistro portamento.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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