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      Questo medesimo sospetto gli fece tenere cura che molti uomini potenti da per loro non si imparentassino insieme, e si ingegnava apaiargli in modo non gli dessino ombra, strignendo qualche volta, per fuggire queste coniunzioni, de' giovani di qualità a tôrre per donna alcune che non arebbono tolte, ed insomma era la cosa ridotta in modo che non si faceva parentado alcuno piú che mediocre sanza participazione e licenzia sua. Questo medesimo sospetto fu causa, acciò che gli imbasciadori che andavano fuora non uscissino della voglia sua, di ordinare che a Roma, a Napoli, a Milano stessi fermo un cancelliere salariato dal publico, che stessi a' servigi dello imbasciadore vi risedeva, co' quali lui teneva conto da parte ed era avisato delle cose occorrente. Non voglio mettere fra' sospetti el menarsi drieto un numero grande di staffieri colle arme, e' quali lui favoriva assai dando a alcuni spedali e luoghi pii, perché la novità de' Pazzi ne fu cagione; nondimeno non era spezie di una città libera e di uno cittadino privato, ma di uno tiranno e di una città che servissi. Ed insomma bisogna conchiudere che sotto lui la città non fussi in libertà, nondimeno che sarebbe impossibile avessi avuto un tiranno migliore e piú piacevole; dal quale uscirono per inclinazione e bontà naturale infiniti beni, per necessità della tirannide alcuni mali ma moderati e limitati tanto quanto la necessità sforzava, pochissimi inconvenienti per volontà ed arbitrio libero, e benché quegli che erano tenuti sotto si rallegrassino della sua morte, nondimeno agli uomini dello stato ed ancora a quegli che qualche volta erano urtati, dispiacque assai, non sapendo dove per la mutazione delle cose avessino a capitare.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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