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      Non era naturalmente el cervello di Piero inclinato a essere capace di questi ricordi, perché, come tutto dí mostrorono e' processi sua, la sua natura era tirannesca ed altiera, ma vi si aggiunse che, come fu intesa questa cosa, subito ser Piero da Bibbiena suo cancelliere ed alcuni cittadini, fra' quali si dice essere stato vivamente Francesco Valori, gli dissono che questo non era el bene suo, e che chi lo consigliava cosí, gli voleva fare perdere lo stato; in modo che non solo non seguitò el parere di Bernardo e Pagolantonio, ma insospettito tacitamente di loro, gli cominciò piú tosto a ributtare che no. Di che loro accorgendosi, non procederono saviamente come dovevano, anzi poco poi si contrasse, sanza participazione di Pero se non doppo el fatto, parentado fra loro e gli Strozzi, perché Bernardo dette una sua figliuola piccola per donna a Lorenzo figliuolo già di Filippo Strozzi, ancora fanciullo, e Paolantonio dette per moglie a Tommaso suo primo figliuolo una figliuola di Filippo Strozzi con dota grande.
      Non potette questo parentado dispiacere piú a Piero, parendogli che el congiugnersi dua uomini di tale autorità insieme con una casa che, benché non avessi stato, era di momento per essere nobile, ricca, di numero grande d'uomini e malcontenta del reggimento, fussi uno principio di volergli far testa contro e tòrgli el governo; interpretando massime essendo questo secondo segno loro, che quegli primi ricordi loro fussino stati a cattiva fine. Insospettito adunche di loro e sdegnato, ed incitatone da ser Piero ed altri che, per essere in piú riputazione con lui, gli augumentavano questi sospetti, roppe con loro e gli alienò in tutto da ogni cura dello stato, mostrando apertamente riputargli inimici sua; di che loro vedendosi ribattuti se ne governorono diversamente: Paolantonio, mostrando dolersi di quello che aveva fatto, con pazienzia e con favore di Niccolò Ridolfi suo cognato, e rificcandosi sotto, ingegnava di rapiccarsi; Bernardo, di natura piú tosto da rompersi che piegarsi accresceva ogni dí questa mala disposizione di Piero inverso di lui facendo segni manifesti che el presente governo gli dispiacessi.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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