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      Aggiugnevasi a questa disposizione le prediche di fra Ieronimo, el quale, doppo la cacciata di Piero ed ordinazione del consiglio grande, continuando nel predicare in Santa Liperata con maggiore audienzia che mai vi avessi predicatore alcuno, e dicendo apertamente essere stato mandato da Dio a annunziare le cose future, aveva molte volte affermate piú conclusione, cosí concernenti lo universale della religione cristiana, come el particulare della città nostra: aversi a rinnovare la Chiesa e riformarsi a migliore vita, induttavi non con beni e felicità temporali, ma con flagelli e tribulazione grandissime; avere prima a essere percossa e tribulata grandemente Italia di carestia, di peste, di ferro, ed avervi a entrare piú barbieri esterni, e' quali coll'arme la raderebbono insino alle ossa; aversi prima a mutare gli stati di quella, non vi si potendo resistere con consiglio, con danari e con forze; la città nostra avere a patire tribulazione assai e ridursi a uno pericolo estremissimo di perdere lo stato, nondimeno perché la era stata eletta da Dio dove si avessi a predire tanta opera, e perché di quivi s'aveva a spargere in tutto el mondo el lume della rinnovazione della Chiesa, però che la non aveva a perire, anzi che quando bene si perdessi tutto el dominio nostro, sempre la città si salverebbe, ed in ultimo ricotta co' flagelli a una vera vita e semplicità cristiana, recupererebbe Pisa e tutte le altre cose perdute; non però con aiuti e mezzi umani, ma col braccio divino, ed in tempo che nessuno vi spererebbe ed in modo che nessuno potrebbe negare non essere immediate state opera di Dio; acquisterebbe ancora molte altre cose che non furono mai sue, e diventerebbe molto piú florida, piú gloriosa e piú potente che mai; lo stato populare e consiglio grande, introdotto in quella, essere stato per opera di Dio, e però non s'avere a mutare, anzi qualunque lo impugnassi, capiterebbe male; aggiugnendo che queste cose avevano a essere sí preste, che non era alle prediche sue nessuno uomo sí vecchio, che vivendo quanto poteva vivere secondo el corso naturale, non le potessi vedere.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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