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      Aggiugnevasi lo universale del popolo, del quale molti erano inclinati a queste cose, ed in modo che, sendo in odio ed in cattivo nome e' persequitori sua, ed e converso e' fautori accetti e grati assai, gli onori ed e' magistrati della città si davano sanza comparazione molto piú agli uomini di questa parte che agli altri; e però sendo in tanta potenzia e' fautori sua, e parendo loro che secondo le sue predizione, e' potentati di Italia avessino a capitare male, ed interpretando di nuovo el re di Francia avere a essere vittorioso, oltre alle altre ragione che gli movevano, erano causa che la città non si accostassi colla lega. E cosí sendo nata una grandissima divisione ed odio capitale negli animi de' cittadini, ed in forma che in molti fratelli, in molti padri e figliuoli era dissensione per conto delle cose del frate, nasceva un altro disparere grandissimo: che tutti quegli favorivano el frate, tenevano la parte di Francia, quegli lo disfavorivano arebbono voluto accordarsi colla lega.
      Nel fine di detto anno 1495 si murò e finí sopra la dogana la sala grande del consiglio, e vi si ragunò tutto el popolo a fare la nuova signoria. avendovi prima predicato fra Ieronimo; e fu creato gonfaloniere di giustizia, che entrò in calendi di marzo, Domenico Mazzinghi e cosí tutto dí si augumentava e cresceva el vivere popolare.
     
     
      XIV
     
      TUMULTO CONTRO IL GOVERNO POPOLARE.
      DISCESA Dl MASSIMILIANO D'ASBURGO IN ITALIA (1496).
     
      1496. Sopravenne l'anno 1496 turbulento e pericoloso drento e di fuori, nel principio del quale anno alla fine del mese di aprile si scoperse una intelligenzia nella città di molti cittadini e' quali tutti erano oppositi al frate ed uomini di non molta autorità. Lo intento loro era ristrignersi insieme in consiglio e favorire negli ufici l'uno l'altro, e quando avessino avuto successo in questo, arebbono tentato maggiore fine; e pigliando tutto dí forze, sendo venuto a luce, la mattina si ragunava el consiglio per eleggere la nuova signoria in scambio di Domenico Mazzinghi, furono per comandamento della signoria e degli otto sostenuti e menati al bargello Filippo Corbizzi, Giovanni Benizzi e Giovanni da Tignano.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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