Pagina (200/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E finalmente avendo diterminato el dí di dare la battaglia, ed essendo quello dí venuta per sue richiesta in Firenze la tavola di Santa Maria Impruneta, erano tante multiplicate le malattie in campo, che vi si trovò sí poco numero di sani, massime essendo ammalato ancora el capitano, che non si potette dare la battaglia; e pochi dí poi, diminuendosi ogni dí lo esercito nostro ed essendo entrati in Pisa, mandati da' lucchesi, trecento fanti, disperata la vittoria, si levò da campo. La quale cosa gli accrebbe infinitamente el carico aveva nella città, e non solo appresso la moltitudine ed e' volgari, ma ancora appresso a molti che usavano el palagio ed avevano autorità.
      E cosí si terminò questa impresa di Pisa, la quale fu cominciata con speranza grandissima di avere a riuscire, avendo uno esercito grosso, uno capitano valente, e gli inimici soli ed abbandonati di soccorso da tutti e' potentati di Italia. Ma el fine fu vergognoso e con assai danno, rispetto alla spesa fatta che fu grande, ed alla morte di piú commessari, cioè di Piero Corsini, Francesco Gherardi, Paolantonio Soderini e Pierantonio Bandini, de' quali Francesco Gherardi che nuovamente era salito in somma benivolenzia, non poté piú dolere alla città; la quale universalmente non si dolse della morte di Paolantonio, perché con tutto fussi valentissimo uomo e molto prudente ed eloquente ed amatore della libertà, nondimeno era tenuto ambizioso, e che desiderassi mutare el governo e ristrignere lo stato in pochi cittadini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





Firenze Santa Maria Impruneta Pisa Pisa Italia Piero Corsini Francesco Gherardi Paolantonio Soderini Pierantonio Bandini Francesco Gherardi Paolantonio