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      Fu impiccato con lui messer Cherubino dal Borgo che era nostro ribelle, e Cerbone fu confinato nelle Stinche in perpetuo.
      Fatto questo, el gonfaloniere volonteroso in tutte quelle cose in che e' credeva satisfare alla moltitudine, propose una legge, che e' si creassino cinque uomini con autorità di rivedere dove erano andati e' danari aveva spesi la città, ed e' conti di chi gli aveva maneggiati, e chiarire debitori chi si trovassi in mano danari apartenenti al commune, la quale legge vinta e creati e' cittadini, fu cosa ridicula che, come gli uscí di palagio, fu notificato a loro, ed el primo che fussi da loro condannato. E la cagione fu, perché sendo lui imbasciadore in Francia, ed a Milano messer Francesco Pepi, si fece una legge per la quale si accrescevano e' salari agli imbasciadori; e perché le leggi raguardano in futuro, messer Francesco Pepi e lui, che già erano fuori, non vi si includevano e non vi furono compresi espressamente, o per inavvertenzia di chi la fece o pure perché cosí fussi la loro intenzione. Di che ritornati a Firenze, e parendo che, se bene secondo el rigore non avessino a godere el beneficio di quella legge, pure che la equità gli aiutassi e vi fussi la medesima ragione che negli altri che furono fatti poi, cercorono di essere pagati in quella forma; e Giovacchino sendo gonfaloniere scioccamente fece pagare sé e messer Francesco. E però subito come fu uscito, sendo notificati a' cinque uficiali, furono chiariti debitori di quella somma e condannati a riporre su quello che avevano soprapreso, e cosí la legge fatta da Giovacchino in danno ed infamia di altri per satisfare al popolo, ritornò in capo suo.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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