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      Ma el re, con tutto che ne fussi stimolato molto da' milanesi, non vi volle acconsentire né mancare della osservanzia della fede, e loro sanza colpo di spada acquistorono uno stato di entrata ducati centocinquantamila lo anno, e che era el terzo del ducato di Milano, benché in quel tempo medesimo avessino grandissimi danni dal turco, che tolse loro Modone, Lepanto, Corone, luoghi importantissimi. E cosí facilmente si perdé lo stato di Milano e divisesi in mano degli inimici sua.....
      La quale cosa benché dolessi a tutti quegli a chi dispiaceva Italia squarciarsi e venire al tutto in mano di barbari e da altra banda e' viniziani ogni dí diventare maggiori, nondimeno ognuno d'accordo confessò che e' modi e portamenti di quello principe l'avessino meritato. Perché se bene e' fu signore di grande ingegno e valente uomo, e cosí mancassi di crudeltà e di molti vizi che sogliono avere e' tiranni, e potessi per molte considerazioni essere chiamato uomo virtuoso, pure queste virtú furono oscurate e coperte da molti vizi; perché e' fu disonesto nel peccato della soddomia, e come molti dissono, ancora da vecchio non meno paziente che agente; fu avaro, vario, mutabile e di poco animo; ma quello perché trovò meno compassione fu una ambizione infinita, la quale, per essere arbitro di Italia, lo costrinse a fare passare el re Carlo ed empiere Italia di barbari; e poi sendo tornato el re Carlo in Francia ed essendo tempo da riunire Italia, a acconsentire anzi confortare e' viniziani pigliassino la guardia di Pisa, acciò che la guerra e perturbazione di altri aprissi la via a qualche suo ghiribizzo, le quali cose per giusto giudicio di Dio, ritornorono, benché con danno e ruina di altri, finalmente sopra el capo suo.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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