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      Concorrevaci tutti e' disordini che fanno e' numeri grandi, quando hanno innanzi le cose non punto digestite, la lunghezza al deliberare, tanto che spesso vengono tardi; el non tenere secreto nulla, che è causa di molti mali.
      Da questi difetti nasceva che non pensando nessuno di continuo alla città, si viveva al buio degli andamenti e moti di Italia; non si cognoscevano e' mali nostri prima che fussino venuti; non era alcuno che avisassi di nulla, perché ogni cosa subito si publicava, e' principi e potentati di fuora non tenevano intelligenzia o amicizia alcuna colla città, per non avere con chi confidare, né di chi si valere, e' danari andando per molte mani, e per molte spezialità, e sanza diligenzia di chi gli amministrava, erano prima spesi che fussino posti e si penava el piú delle volte tanto a conoscere e' mali nostri e di poi a fare provisione di danari, che e' giugnevano tardi, in modo che e' si gittavano via sanza frutto, e quello che si sarebbe prima potuto fare con cento ducati non si faceva poi con centomila.
      Nasceva da questo che, bisognando ogni dí porre provisione di danari e provisione grosse, la brigata doppo el corso di molti anni era sí stracca che non voleva vincere piú provisione, in modo che non avendo danari, ogni dí la signoria sosteneva e' cittadini piú ricchi in palagio e gli faceva per forza prestare al commune, e nondimeno non se ne cavava tale provedimento che e' non fussino constretti a ultimo lasciare trascorrere ogni cosa, stare sanza soldati, tenere sanza guardia e munizione alcuna le terre e le fortezze nostre.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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