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      Ed essendo adunche in questa ambiguità, sopravenne uno accidente, el quale per qualche poco di tempo ci assicurò; el quale perché si intenda meglio, bisogna ripetere la origine sua da' fondamenti.
      Benché gli Orsini, Vitelli, Baglioni e Pandolfo Petrucci fussino o soldati o aderenti ed in una intelligenzia col papa e col duca Valentino, nondimeno la unione piú stretta e quasi una fazione era tra Vitelli, Orsini Baglioni e Pandolfo, e' quali per molti rispetti e per correre una medesima fortuna, erano di una volontà medesima. Costoro conoscendo la ambizione del duca Valentino e lo appetito suo infinito del dominare, el quale prima si estendeva ne' luoghi piú vicini ed in quegli dove aveva qualche titolo e colore di ragione, in fatto n'avevano sospetto e ne temevano, massime considerando che Perugia e Città di Castello apartenevano di ragione alla Chiesa, e cosí una parte degli stati degli Orsini, e l'altra, essere in su' terreni di Roma, e cosí, spacciati loro, accadere di Siena. E però doppo lo acquisto di Faenza avevono avuto caro che e' non gli fussi riuscita la impresa di Bologna, e perché non pareva da loro essere cosí gagliardi contro al papa ed alla Chiesa, massime avendo lo appoggio di Francia, arebbono desiderato rimettere Piero de' Medici in Firenze, parendo che colle forze di quello stato si sarebbono assicurati.
      Da altra banda el Valentino secretamente gli aveva in odio e desiderava la ruina loro, parte perché intendendo questi umori n'aveva preso sospetto, parte per ambizione e desiderio di insignorirsi di quegli stati; e però fu opinione di qualcuno, che se bene da un canto gli piacessi che noi avessimo perduto, o perché sperassi acquistare qualcuna delle terre nostre, o perché credessi che noi per difenderci fussimo forzati pigliare accordo seco con qualche suo grande vantaggio, da altro gli dispiacessi, dubitando che o Vitellozzo non acquistassi per sé qualcuna di quelle nostre terre, o e' Medici ritornassino in Firenze.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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