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      E certo furono uomini di qualità, che se avessino avuti dua compagni simili a loro, gli arebbono dato fatiche assai; e benché molti uomini da bene avessino caro che el gonfaloniere avessi contradizione, nondimeno la piú parte caricò questa signoria d'avere usato troppo leggiermente molte parole e dispregi dove non bisognava.
     
     
      XXIX
     
      RAPPORTI DI FIRENZE CON PISA E LUCCACOSIMO DE' PAZZI ARCIVESCOVO DI FIRENZE (1508).
     
      1508. Seguitò lo anno 1508, nel principio del quale essendo posate le cose dello imperadore si entrò in consulta di dare el guasto a' pisani, el quale l'anno dinanzi non si era dato, ed essendosene fatta pratica ne' dieci tra e' primi cittadini, furono quasi tutti di parere che non si dessi. Allegavanne piú ragioni: l'una, che questo come si era veduto con effetto, se bene aveva recato difficultà a' pisani, non ci aveva però data Pisa, perché non mancava tuttavia chi gli aiutassi; l'altra, che gli era da credere che el re di Francia per averci veduti inclinati alle cose dello imperadore, ed e' viniziani per lo antico odio verso la città e la ambizione di farsi signori di Italia non sarebbono contenti che noi avessimo Pisa; e però come intendessino che noi la strignessimo, non mancherebbono di dare loro aiuto, e forse sí potente, che noi entrerremo in qualche difficultà e tireremoci adosso qualche cattivo umore. Ed era forse ancora in qualcuno, benché non lo allegassino apertamente, entrato scrupulo di conscienzia, perché questo conduceva molti villani in tanta estremità, che le famiglie di molti, e massime le donne, ne capitavano male.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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