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      Costoro tutti di accordo confessavano essere state grande leggerezza quella di Filippo, che avendo uno stato bellissimo, e per la nobilità della casa e per essere ricchissimo, si fussi impacciato con rubelli ed inimici dello stato ed avessi preso uno partito da poterlo mettere in pericolo assai; ma lo scusavano in quanto allo essere punito, allegando che questo era uno parentado fatto semplicemente di suo moto proprio e sanza misura alcuna di stato e sanza consiglio e conforto di altri; e però si vi cadeva pena, non era per avere contrafatto allo stato, ma per avere tolto per donna una già figliuola di rubello, in che non si trovava legge alcuna che punissi questo caso; e se pure vi era, era uno statuto che metteva di pena quattromila lire, el quale era giusto che si osservassi, e non si punissi alcuno a libito del gonfaloniere o altri, se non in quanto esprimevano le legge della città.
      Sendo le cose in questi ragionamenti, gli Strozzi, ristretti insieme, andorono alla signoria, e dicendo non sapere se el parentado era fatto o se era in termini da tornare adrieto, si giustificorono, che quando fussi fatto, non era stato di loro saputa e consentimento, e che per loro non resterebbe di fare ogni opera di impedirlo, in caso che [non] fussi fatto. E cosí con licenzia della signoria mandorono uno in poste a Filippo con lettere a sconfortarnelo; ed in particulare Alfonso, suo fratello, mostrò una lettera ricevuta da lui, dove confessava el parentado, dicendo averlo fatto per scarsità di parentadi, e che non si curava del giudicio de' foggiettini, il che lo aggravò apresso a molti, come se gli paressi essere di qualità che non trovassi in Firenze parentado conveniente a lui, e cosí chiamando foggiettini e' popolani, si facessi beffe del consiglio a governo populare; benché in fatto questa seconda parte non nacque da lui, ma fu in risposta a una lettera di Alfonso, dove gli diceva che faccendo questo parentado n'arebbe a stare a giudicio de' foggiettini.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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