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      In Pisa si intendeva essere strettezza, e benché non tanta che si morissono di fame, pure carestia grande e molti speravano che vedutosi privati dello aiuto de' lucchesi, e come intendessino la conclusione fatta con Francia fussino per venire a qualche accordo, e però avendo in quegli tempi el signore di Piombino avisato a Firenze come imbasciadori pisani volevano venire a lui a trattare accordo se avessino salvocondotto, parve al gonfaloniere concederlo loro, e fu mandato el Machiavello a Piombino per intendere quello che dicessino, dove sendo venuti circa venti fra cittadini e contadini di Pisa, la Pratica rimase vana, perché non avevano mandato da conchiudere, e si comprese che non erano venuti per accordarsi, ma e' capi che reggevano Pisa e che erano ostinatissimi avevano introdutta questa pratica per pascere lo universale loro e tenerlo disposto el meglio potevano; perché in fatto nella moltitudine erano molti che, vedutosi in povertà e stento grande, arebbono desiderato pigliare accordo.
      Alla fine di questo anno si conchiuse con Francia in modo diverso dal ragionato di sopra; il che perché si intenda meglio e si abbia notizia di uno principio di movimento grande che andava a torno, s'ha a ripetere piú da alto. Poi che el re de' romani stretto da necessità fece vituperosamente triegua co' viniziani, per virtú della quale le terre perdute rimanevano durante la triegua in mano de' viniziani, con tutto che loro gli avessino a pagare le entrate, se ne andò malissimo contento verso la Fiandra dove el duca di Ghelleri colle spalle de' franzesi molestava quello stato; e' quali gli davano favore, perché lo imperadore, constretto difendere lo stato de' nipoti sua, si divertissi dalle imprese di Italia.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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