Pagina (376/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo può essere esemplo a coloro che hanno a governare simile cose, che quando vogliono rompere uno disegno al nimico, non solo pensino a impedirgli quello che egli fa al presente, ma considerino piú là, toltagli quella via, quello che egli possa fare, altrimenti non chiamino riparato perché chi in una necessità sua si vale di qualche modo, se gli è levato quello modo benché con piú difficultà, ne ritruova uno altro, e sono tanti gli stimoli della necessità, che è molto difficile el proibirgli che e' non si vaglia per qualche verso.
      Deliberati e' tre campi ne' quali avevano a intervenire tutti e' cavalli nostri e circa a tremila fanti de' quali e' due terzi o piú erano battaglioni ed ordinandosi, si fece pruova di avere Pisa per trattato, el quale sendo doppio fu di pericolo non piccolo alla città. Era stato molti e molti mesi, innanzi, insino quando Alessandro Nasi fu commessario a Cascina, stato preso Alfonso del Mutolo pisano e ritenuto prigione a Firenze. Era costui di nazione vile, figliuolo di uno fabro ed ancora nelle azione sua di poco giudicio; ma sendo della persona molto gagliardo e fiero ed adoperatosi assai nelle fazioni fatte contro a noi, aveva in Pisa seguito di molti bravi e che erano in sulle arme. Sendo adunche stato costui piú di uno anno nelle Stinche fu tentato da uno Canaccio da Pratovecchio che era della ordinanza, suo intimo amico e che in queste sue calamità gli aveva fatti molti benefíci e sovvenutolo di danari e di ogni sua necessità, di volere pensare, se mai tornassi in Pisa, di essere operatore che e' fiorentini la riavessino; a che lui sendo stato da principio renitente, in ultimo, fatto altro disegno, mostrò di acconsentire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





Pisa Alessandro Nasi Cascina Alfonso Mutolo Firenze Pisa Stinche Canaccio Pratovecchio Pisa