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      Altrove aveva scritto: «Non domandate il nome a colui che vi chiede un ricovero. Ha bisogno d'asilo soprattutto colui che ha un nome imbarazzante.»
      Avvenne che un bravo curato, non so più se il curato di Couloubroux o di Pompierry, pensò di chiedergli un giorno, probabilmente per istigazione della signora Magloire, se monsignore era proprio sicuro di non commettere, entro certi limiti, un'imprudenza, lasciando giorno e notte la porta aperta, a disposizione di chi volesse entrare, e se non temeva che, alla fine, non capitasse qualche disgrazia in una casa così poco custodita. Il vescovo gli toccò la spalla con dolce gravità e gli disse: «Nisi Dominus custodierit domum, in vanum vigilant qui custodiunt eam.» Poi parlò d'altro. Diceva abbastanza volentieri: «C'è il coraggio del prete, come c'è il coraggio del colonnello dei dragoni; solo,» aggiungeva, «il nostro dev'essere tranquillo.»
      VII • CRAVATTEQui trova il suo posto naturale un fatto che non possiamo omettere, poiché è di quelli che meglio lasciano vedere che uomo fosse monsignor vescovo di Digne.
      Dopo la distruzione della banda di Gaspare Bès, che aveva infestato le gole dell'Ollioules, un suo luogotenente, Cravatte, si rifugiò sulla montagna. Per qualche tempo si nascose co' suoi banditi, avanzo della banda di Gaspare Bès, nella contea di Nizza, poi passò in Piemonte, per riapparire all'improvviso in Francia, dalle parti di Barcellonette; fu visto prima a Jauziers e poi alle Tuiles; e si nascose nelle caverne di Joug-de-l'Aigle, dalle quali scendeva verso le capanne ed i villaggi dai precipizi dell'Ubaye e dell'Ubayette.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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