Pagina (160/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Incontrò un prete a cavallo; gli andò vicino e gli chiese:
      «Signor curato, avete visto passare un ragazzo?»
      «No,» disse il prete.
      «Un ragazzo che si chiama Gervasino
      «Non ho visto nessuno.»
      Si cavò di tasca due monete da cinque franchi e le consegnò al prete.
      «Per i vostri poveri, signor curato. Sentite, è un fanciullo di circa dieci anni che ha una marmotta, mi pare, e una ghironda. Se ne andava: uno di quei piccoli savoiardi, sapete?»
      «Non l'ho proprio visto.»
      «Gervasino? Ma non ci sono paesi qui? Non sapreste dirmi?»
      «Se è come dite voi, amico mio, è un ragazzo forestiero; ne passano diversi, in paese, ma nessuno li conosce.»
      Jean Valjean prese d'impeto altri due scudi, che diede al prete.
      «Per i vostri poveri,» disse. Ed aggiunse poi in tono smarrito:
      «Fatemi arrestare, signor abate. Sono un ladro.»
      Il prete diede di sprone e fuggì via tutto spaventato, mentre l'altro si rimetteva a correre nella direzione di prima.
      Fece in tal modo un percorso piuttosto lungo, guardando e chiamando e gridando; ma non incontrò più nessuno. Due o tre volte corse verso qualcosa che gli faceva l'effetto d'un essere coricato o raggomitolato e non era che uno sterpo, una roccia a fior di terra. Finalmente, in un punto dove s'incrociavano tre sentieri, si fermò. La luna era spuntata e aguzzò lo sguardo lontano gridando ancor una volta: «Gervasino! Gervasino! Gervasino!» Il grido si spense nella nebbia, senza neppur risvegliare una eco. Mormorò ancora: «Gervasino!» con voce debole e quasi inarticolata: e fu il suo ultimo sforzo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Gervasino Valjean