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      Luigi XVIII, pur continuando ad annotare, colla punta dell'unghia, Orazio, era preoccupato degli eroi diventati imperatori e dei ciabattini diventati delfini; aveva quindi due grattacapi, Napoleone e Maturino Bruneau. L'accademia francese dava per argomento al premio: La felicità procurata dallo studio. Il Signor Bellart ufficialmente eloquente si vedeva germogliare alla sua ombra quel futuro avvocato generale di Broë, atteso al varco dai sarcasmi di Paolo Luigi Courier; v'era inoltre un falso Chateaubriand che si chiamava Marchangy, nell'attesa che ci fosse un falso Marchangy chiamato d'Arlincourt. Clara d'Alba e Malek Adel erano due capolavori; la signora Cottin era dichiarata la prima scrittrice dell'epoca. L'Istituto, frattanto, lasciava radiare dalle sue liste l'accademico Napoleone Bonaparte. Un decreto reale erigeva Angoulême a scuola di marina, poiché, dal momento che il duca d'Angoulême era grande ammiraglio, era evidente che la città d'Angoulême aveva di diritto tutte le qualità d'un porto di mare, senza di che il principio monarchico sarebbe stato menomato. Nel consiglio dei ministri si dibatteva la questione se si dovessero tollerare vignette rappresentanti volteggi di cavallerizzi, che riempivano i manifesti del Franconi e attiravano a crocchi i monelli delle vie. Paër, l'autore dell'Agnese, dabben uomo dalla faccia quadrata, con un porro sulla guancia, dirigeva i concertini intimi della marchesa di Sassenaye, in via della Ville-l'Evêque; tutte le giovanette cantavano l'Eremita di Saint-Avelle.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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