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      Chi vuole restar virtuosa non deve aver compassione per le sue mani. Quanto a Zéphine, aveva conquistato Fameuil per la grazietta furbesca e carezzevole con cui diceva: «Sì, signore!»
      I giovanotti erano compagni, le fanciulle amiche. Quel genere di amori è sempre foderato da quel genere d'amicizia.
      Saggio e filosofo sono due cose diverse; e lo prova il fatto che, con ogni riserva su quelle relazioni irregolari, Favourite, Zéphine e Dahlia erano ragazze filosofe e Fantine era una ragazza saggia. «Saggia?» si dirà. «E Tholomyès
      Salomone avrebbe risposto che l'amore fa parte della saggezza. Noi ci limitiamo a dire che l'amore di Fantine era un primo amore, unico, fedele. Ella sola delle quattro era trattata col tu da uno solo.
      Fantine era uno di quegli esseri come sbocciano talvolta, per così dire, dal fondo del popolo. Uscita com'era dalle più insondabili tenebre sociali portava in fronte l'impronta dell'anonimo e dello sconosciuto. Era nata a Montreuil a mare; da quali genitori? Nessuno potrebbe dirlo; non si erano mai conosciuti suo padre e sua madre. Si chiamava Fantine, e perché? All'epoca della sua nascita, esisteva ancora il Direttorio; perciò ella non aveva nome di famiglia, essendo senza, né aveva avuto nome di battesimo, non essendoci più la chiesa ad imporli. Si chiamò dunque come piacque al primo passante che l'incontrò piccolina, mentre vagava per le strade a piedi nudi; ricevette un nome, come l'acqua delle nubi, quando pioveva. La chiamarono la piccola Fantine; nessuno ne sapeva altro, e quella creatura s'era presentata in quel modo nella vita.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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