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      Mentre dava la spinta, una dopo l'altra, a tutte quelle belle, fra risate universali, e ondeggianti sottane al vento, in cui Greuze, avrebbe trovato il fatto suo, il tolosano Tholomyès, un po' spagnuolo, cantava su una malinconica melopea la vecchia canzone gallega, probabilmente ispirata da qualche bella ragazza spinta a tutta forza sopra una corda fra due rami:
     
      Soy de Badajoz,
      Amor me llama.
      Toda mi almaEs en mis ojos;
      Porque ensenãsA tus piernas.
     
      Soltanto Fantine non volle dondolarsi, e fece mormorare aspramente Favourite: «Non mi piacciono certe arie!»
      Lasciati gli asini, nuova allegria. Passarono la Senna in barca e, da Passy, a piedi, raggiunsero la barriera Stella Erano in piedi, come si sa, dalle cinque del mattino; ma che importava? Non c'è stanchezza di domenica, diceva Favourite: alla domenica la fatica non lavora. Verso le tre pomeridiane le quattro coppie, pazze di felicità, precipitavano dalle montagne russe, singolare edificio che occupava a quei tempi le alture Beaujon e di cui si scorgeva la linea ondulata al disopra degli alberi dei Champs-Elysées. Di tanto in tanto, Favourite esclamava:
      «E la sorpresa? Voglio la sorpresa.»
      «Pazienza,» rispondeva Tholomyès.
      V • DA BOMBARDADopo le montagne russe, bisognò pensare alla cena; perciò il gaio gruppo, finalmente un po' stanco, fece tappa alla taverna Bombarde, una succursale ai Champs-Elysées di quel famoso albergatore Bombarde, di cui allora l'insegna era in via Rivoli, a fianco del passaggio Delorme.
      Una camera grande, brutta, in fondo un'alcova col letto (era stato necessario, dato l'affollamento domenicale della taverna, quel ricovero); due finestre dalle quali si poteva contemplare, attraverso gli olmi, il lungo Senna e il fiume; un magnifico raggio di pieno agosto che sfiorava le finestre; due tavole, su una delle quali stava una trionfante montagna di mazzolini di fiori, frammischiati ai cappelli d'uomo e da donna, mentre all'altra tavola sedevano le quattro coppie, intorno ad un'allegra confusione di piatti, zuppiere, bicchieri e bottiglie; mezzìne di birra miste alle bottiglie di vino; poco ordine sulla tavola e un po' di disordine sotto:


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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