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      Laggiù guadagnerò qualche soldo e, non appena ne avrò a sufficienza, ritornerò a prendere il mio amore.»
      La voce d'uomo riprese:
      «Ha il corredo la piccina?»
      «È mio marito,» spiegò la Thénardier.
      «Se ha il corredo? Ma certo, povero tesoro! Ho ben capito che era vostro marito. E un bel corredo, anche! Un corredo meraviglioso: tutto a dozzine, e vestiti di seta, come una signora. È qui nel mio sacco da lavoro.»
      «Bisognerà consegnarlo,» replicò la voce d'uomo.
      «Credo bene che dovrò consegnarlo!» disse la madre. «Sarebbe bella che lasciassi mia figlia nuda nuda!»
      La faccia del padrone apparve. «Sta bene,» disse.
      Il contratto fu concluso. La madre passò la notte nell'albergo, diede il denaro e lasciò la bambina; poi legò daccapo il suo sacco da lavoro, vuotato del corredo e ormai leggero, e l'indomani mattina partì, facendo conto di tornar presto. Partenze simili si compiono tranquillamente, ma sono in realtà una disperazione.
      Una vicina dei Thénardier, che incontrò quella madre mentre stava andandosene, tornò dicendo: «Ho visto per strada una donna che piange da straziar l'animo.»
      Quando la madre di Cosette fu partita, l'uomo disse alla moglie:
      «E con questi pagherò la cambiale di centodieci franchi che mi scade domani: mi mancavano appunto cinquanta franchi ed avrei avuto, sai?, l'usciere e un protesto. Hai preparato una bella trappola, colle tue bambine!»
      «E senza saperlo,» disse la donna.
      II • PRIMO ABBOZZO DI DUE LOSCHE FIGUREIl sorcio preso era ben misero; ma il gatto si contenta anche d'un sorcio magro.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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