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      Del resto, il cane e il gatto erano i suoi commensali consueti, poichè Cosette mangiava con essi sotto la tavola, in una scodella di legno simile alla loro.
      La madre (che s'era sistemata, come vedremo più tardi, a Montreuil a mare) scriveva o, per dir meglio, faceva scrivere ogni mese per aver notizie della bimba; ed i Thénardier rispondevano invariabilmente: Cosette sta benone.
      Trascorsi i primi sei mesi, la madre mandò sette franchi per il settimo mese, e continuò abbastanza puntualmente i suoi invii di mese in mese. L'anno non era ancora finito, quando la Thénardier disse: «Quanta degnazione, da parte sua! Che cosa vuole che facciamo, con sette franchi?» E scrisse per esigere dodici franchi. La madre, persuasa da loro che sua figlia era felice e «cresceva bene», si sottomise a mandare i dodici franchi.
      Vi sono nature che non possono amare da un lato senza odiare dall'altro. La madre Thénardier amava appassionatamente le sue figlie: in conseguenza detestò la straniera. È triste pensare che l'amore d'una madre possa avere brutti aspetti; pure, per quanto poco posto occupasse Cosette in lei, le sembrava ch'esso fosse preso alle sue creature, e quella piccola diminuisse la quantità d'aria che le sue figlie respiravano. Quella donna, come tant'altre di quella specie, aveva una somma di carezze ed una di percosse e d'ingiurie da spendere ogni giorno. Se non avesse avuto Cosette, certo le sue figlie, per idolatrate che fossero, avrebbero ricevuto tutto, ma l'estranea rese loro il servizio di stornare le percosse su sé e le figlie ebbero solo carezze.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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